Rivista di Studi Politici

Descrizione dell’attività svolta nell’annata 2017

Prossima a festeggiare i trenta anni di attività, la Rivista di Studi Politiciha conosciuto un nuovo impulso nel 2006, quando Antonio Iodice assunse la presidenza dell’Istituto di Studi Politici “S. Pio V”, introducendo la rigida periodicità nella pubblicazione della Rivista – fino a quel momento piuttosto irregolare – e dividendo la stessa in sezioni, rispondenti agli interessi scientifici e alla biografia personale del nuovo Presidente. Da allora la Rivista di Studi Politicioffre al lettore contributi relativi a “Europa”; “Mediterranei”, “Incontro di Civiltà” e “Società”. Due ulteriori cambiamenti hanno caratterizzato il biennio 2016-2017: una nuova e accattivante veste grafica, che dismette la precedente copertina – su cui campeggiata un tempio greco stilizzato – per affidarsi al solo lettering, con il numero del fascicolo evidenziato in basso a destra e l’indice proposto al lettore già in copertina. Dopo aver ricordato il mutamento anche nella grammatura della carta (meno lucida di prima, in favore di una maggiore leggibilità), menzioniamo anche l’introduzione di un Focus relativo a ogni numero della Rivista, composto da una somma variabile (da due a cinque) di contributi e relativo ad argomenti sui quali la comunità scientifica offra una panoramica “fresca” ma già strutturata.

La presidenza di Paolo De Nardis conferma e valorizza il percorso di crescita della Rivista, che fa perno su alcuni punti di forza, tanto nella forma, quanto nella sostanza: la Rivista ha due output, digitale e cartacea, che non si sovrappongono, ma si rafforzano reciprocamente. Il cartaceo, infatti, viene stampato nel numero di almeno seicento copie per ogni fascicolo (con punte di ottocento per quei fascicoli sui quali l’Istituto punti particolarmente, magari perché collegati a un convegno o a un evento culturale), distribuite in parte ai circa centoventi abbonati – triennali – in parte a rappresentanti istituzionali, enti bibliotecari, istituti culturali, dipartimenti accademici, associazioni, comitati e singoli appassionati, con il solo obiettivo di favorire la circolazione delle idee e l’implementazione di dibattiti. Tutto ciò ha prodotto una serie di scambi intellettuali e di “gemellaggi scientifici” – anche con riviste estere – che forse non possono essere rendicontati all’Anvur, ma che costituiscono un punto di onore per l’Istituto di Studi Politici “S. Pio V”.

Per quanto concerne la versione digitale, questa è liberamente scaricabile sul sito dell’Istituto (peraltro in via di rifacimento, con la volontà di attribuire alla Rivista una sezione direttamente in home page e non più, come avviene adesso, in uno spazio di secondo livello), perché mirante alla massima diffusione nella sfera pubblica virtuale, soprattutto presso un pubblico di giovani studiosi, particolarmente propensi a cercare sul web pubblicazioni scientifiche aggiornate. Per questo motivo i singoli articoli vengono inseriti online singolarmente, onde favorirne la massima fruibilità, anche a vantaggio dell’autore/trice. Non a caso, negli ultimi due anni la Rivista ha ricevuto numerose offerte di pubblicazione, soprattutto da parte di giovani studiosi, ponendosi come stimolante “palestra culturale” per le nuove generazioni. Attualmente la digitalizzazione dei fascicoli si ferma al numero 1-2007, ma è volontà dell’Istituto trasportare online l’intero archivio della Rivista. L’ultimo aggiornamento riguarda l’internazionalizzazione di quest’ultima: proprio dal 2017 lo sforzo della Redazione (Francesco Anghelone, Luca Alteri, Alessandro Barile e Luca D’Orazio) è consistito nel reperire articoli in lingua non italiana (attualmente inglese e spagnolo, con l’obiettivo di un “allargamento” anche al francese), così da “varcare” i confini nazionali – soprattutto nella versione online – e diffondere il periodico scientifico presso una comunità veramente internazionale.

 

Indice dei numeri pubblicati nell’annata 2017

Numero 1-2017

Focus sull’Europa (in occasione dei sessant’anni dei Trattati istitutivi e delle recenti polemiche sull’Europa come “variabile impoverente” e non come valore aggiunto per la popolazione continentale) con articoli di Flavio Felice («Le radici liberali e cristiane dell’Europa»), Federico Ottavio Reho («Dottrine federaliste nell’integrazione europea: una rilettura critica per l’oggi»), Matteo Pizzigallo («L’Africa nella politica estera italiana dal Trattato di Roma al Migration Compact»); gen. Vincenzo Camporini («Riflessioni in materia di politica estera, sicurezza e difesa dell’Unione Europea»). Ulteriori contributi, divisi nelle sopra menzionate sezioni, sono stati firmati da Antonio Magliulo («Dopo Brexit: verso un nuovo umanesimo europeo»); Emanuele Salsano («Gli effetti economici della Brexit. Uno sguardo a Italia, Grecia e Inghilterra»); Luigino Manca («New Legal Developments in the Inter-American System of Human Rights») e Alessandro Barile («Unione Europea e questione nazionale nel pensiero marxista»).

Il numero 2-2017 prende le mosse da una fortunata ricerca coordinata da Edoardo Marcucci. docente di Economia dei Trasporti presso l’Università degli Studi di Roma Tre, sulla mobilità urbana, secondo criteri di economicità e di sostenibilità. Il Focus, appunto dal titolo “Mobilità urbana sostenibile”, ospitava i contributi di Nocea, Gal-Tzur, Grant-Muller, Kuflik. Minkov e Cavallaro («I social media nei trasporti del XXI secolo»); di Danielis, Rotaris e Maltese («Carsharing attuale e potenziale degli studenti universitari milanesi»); di Gatta, Marcucci e Carrocci («Le consegne al di fuori degli orari di picco»). Gli altri articoli sono stati firmati da Giulia Colavecchio («Right to Hope: carcere a vita e Corte di Strasburgo»); Franco Vittoria («L’Europa, il welfare e i diritti sociali»); Francesco Battaglia («The Role of the European Union in promoting Peace/State-Building in Libya»); Daniele Niedda («”Not so Jewish, after all”: in margine all’ultima biografia di Benjamin Disraeli»); Angelo Maietta («Le agenzie di rating: struttura, funzioni e responsabilità civile»); Mirko Collacchi («L’Istituto Luce e il fascismo»); Antonio Scoppettuolo («Contraddizioni del caso Charlie Gard: sul rapporto tra diritti e morale»).

Con il terzo fascicolo (3-2017) abbiamo accolto a piene mani le opportunità, gli stimoli e i rischi di un dibattito sulla comunicazione politica, applicandolo al caso americano, che al tempo veniva fuori da una innovativa e per molti aspetti effervescente campagna elettorale. Il Focus presenta un titolo piuttosto esplicativo: “Comunicazione e potere”. I contributi sono stati di Ernesto Preziosi («Cambiamenti nella comunicazione politica e elettorale italiana»); Stefano Sepe («Sussurri e grida. La comunicazione politica tra progetto e narrazione»); Eugenio Camodeo («Obama: vittoria e conferma tra speranza e Big Data»); Paolo De Nardis e Luca Alteri («”No, You Can’t: la comunicazione politica americana nella transizione da Obama a Trump»). Gli altri articoli prevedevano: Antonio Scoppettuolo («La teoria della conoscenza morale in Raymond Boudon. Il caso del sentimento di Giustizia»); Giuliano Bianchi di Castelbianco («Elezioni politiche e sistemi elettorali. Il caso della Repubblica di San Marino»); Davide De Sanctis («Altruiscomo, per un lessico comtiano»); Diego Forestieri («Il contagio imitativo della legalità e il contributo di Gabriel Tarde alla Sociologia del Diritto»).

Il numero 4-2017, infine, prende in esame uno dei percorsi euristici dell’Istituto di Studi Politici “S. Pio V”; vale a dire il subcontinente latinoamericano, che si appresta, nel 2018, a conoscere importanti momenti elettorali in alcuni dei suoi Stati “decisivi”. Il Focus ha come titolo “Il Latino America resiliente” e comprende i seguenti contributi: Paolo De Nardis e Luca Alteri («Le due Americhe»); Stefano Pratesi («Il caso Roma inserito nel progetto “100 Resilience Cities”»); Pablo Gabriel Salinas Cavalotti («Derechos Humanos e inclusión de grupos de adolescentes vulnerables en conflicto con la ley penal juvenil»); Gastón Tagle Orellana («Impacto de la dictatura militar en Chile respecto a grupos marginales»). Altri contributi sono stati firmati da Vincenzo Carbone («La cooperazione tra amministrazioni fiscali e la Voluntary Disclosure»); Rodolfo Bastianelli («La storia dei rapporti tra Israele e Grecia»); Antonella Colonna Vilasi («Il ruolo dei servizi segreti nella costruzione della pace»); Giuseppe Acocella («Per il bicentenario della nascita di Francesco De Sanctis»); Antonio Scoppettuolo («Bene morale e bene sociale in Antonio Genovesi»); Leone Melillo («Un “problema di libertà” che tratteggia Piero Gobetti, “uomo morale”»).

 

Segnalazione dei punti di forza dell’annata 2017

L’unione tra l’attualità delle tematiche affrontate (la questione urbana – nello specifico della vexata quaestiodella mobilità – l’analisi critica sull’Unione Europea nel suo settantesimo anniversario, uno sguardo attento sul Latino America di fronte al regime changee uno studio sulle innovazioni nella comunicazione politica dopo il “ciclone-Trump”) e l’approccio allo studio di queste, all’insegna di una scientificità critica che non conceda spazio alla scorciatoia giornalistica oppure al “nazionalismo metodologico” costituisce il dato saliente della Rivista di Studi Politici, che mantiene pervicacemente la sua vocazione interdisciplinare. L’opportunità di far dialogare i diversi settori scientifici, infatti, è da sempre un punto fermo del periodico, per il quale ogni numero trova nell’Editoriale di Antonio Iodice, Direttore Responsabile, un momento di sintesi e di commento.

 

Progetti in cantiere

La strutturazione della Rivista in un Focus che si aggiunge alle preesistenti sezioni permette una programmazione di ampio periodo e il conseguente “annuncio” dei Focus futuri già all’inizio dell’anno solare. Per il 2018 la Rivista si occuperà, nella sua parte iniziale, di Medio Oriente e delle ex Petro-monarchie (numero 1-2018); di Legalità e legittimità tra Costituzione e giurisdizione (2-2018); della Crisi dell’editoria, non solo scientifica (3-2018) infine della presenza islamica nella storia dell’Europa (4-2018). Obiettivo dell’attuale Presidenza dell’Istituto consiste nell’organizzare momenti seminariali intorno all’uscita dei diversi numeri, completando un percorso di crescita quanto mai opportuno, per un periodico scientifico che si appresta a festeggiare trenta anni di attività. Un ulteriore miglioramento – per concludere – si porrà con una presenza più solida della Rivista nelle principali librerie italiane, pur in una crisi – ormai strutturale, non congiunturale – dell’editoria scientifica italiana, su cui sarebbe il caso di discutere, come proveremo a fare nel terzo fascicolo del 2018.